UNA STORIA DA CANI
E' strano come un cucciolotto di un paio di mesi riesce ad apprendere cose che un umano ci impiega una vita e non sempre ci riesce:
E' nero, e per questo l'ho chiamato Black, ero un po perplesso nell'accoglierlo in casa, reduce di una convivenza durata ben 18 anni con questo essere di una dolcezza infinita:
Sono stati 18 anni indimenticabili, mi ha assistito nei miei momenti peggiori, il suo nome era Billy, e ho pianto il giorno che dal veterinario ho dovuto scegliere l'attimo del suo ultimo respiro, anche se ormai non riusciva neanche a stare in piedi, era anemico e ormai non gli restavano che pochi giorni di stento e dolore.
Ma torniamo a Black, è un esserino di un'intelligenza estrema, sono bastati un paio di giorni perché prendesse possesso della casa, imparasse a fare i suoi bisogni solo quando lo portavo nel giardino, andasse a dormire nel mio studio sotto la scrivania e senza fiatare per tutta la notte, fino al mio richiamo del mattino, giocherellone si, come tutti i cuccioli, danni pochi, tranne un paio di mie ciabatte sacrificate al suo gioco, la prima volta che gli ho messo il collare era stato un po recalcitrante, ma alla seconda ubbidiente perché aveva già capito che con quello lo portavo a spasso.
Il pensiero ora mi porta a Mirko, è stato il primo essere canino ad abitare la mia casa:
Mirko è vissuto per 16 anni con me, prima che venisse Billy, Lui Mirko era un animo libero, non accettava di essere rinchiuso in un giardino, seppure grande, Lui no, Lui appena voleva doveva uscire, non temeva ostacoli, era capace di scavalcare recinti o scavare tunnel sotto di esse oppure attorcigliarsi fra le sbarre della cancellata fino a quando non riusciva ad andare per strada, anche quando ormai non ci vedeva più, al mio rientro lo incontravo per strada ed ad un mio fischio correva verso di me che lo riportavo in auto a casa, ed è finito così, una mattina nebbiosa di novembre non tornò più a casa e non abbiamo mai saputo che fine ha fatto.