STRANE IDEE
Sono
bastati pochi giorni di inattività e, pensate Lui cosa mi combina, come chi, ma
Lui no, il mio cervello, lo avevo lasciato libero di pensare, ma si, qualche
giorno di ferie, pensavo, non gli faranno male, e invece "Lui" sapete
cosa fa? si mette a guardare una ragazzina, certo non gli do torto, era
talmente bella, nello splendore dei suoi quarant'anni, ben fatta, con degli
occhioni chiari che sembrava dovesse sgorgare da un momento all'altro, una
fonte di acqua pura, si ci ha sorriso, dopo tutto la nostra carrozzeria non è
male, si è un modello vecchio anni sessanta ma ancora funzionante, certo la
velocità non è quella di una volta, ma le ragazze credo che questo lo
apprezzano, sanno che ad una certa età non si è veloci come da ragazzini,
e loro godono di più a farsi trasportare con lentezza, così sono sicure di
arrivare alla loro meta.
Però l'ho messo in guardia, gli ho detto, stai
attento, non tutti gli organi del motore, funzionano perfettamente, Lui fa
presto a dire, siamo ancora piacenti, vedi ci ha sorriso, ha accettato di bere
un caffè con noi, poi ha promesso che una domenica andremo a fare un giretto in
una città d'arte, perchè abbiamo scoperto che ci piacciono le stesse cose, ma
"Lui" le cellule le ricambia spesso, le sue si rinnovano, restano
sempre giovani, tutte le altre invece invecchiano e certi muscoli non hanno più
il tono di una volta, gli ho detto: guarda che corriamo il rischio di fare
brutta figura.
Per adesso ho preso tempo, vedrò se sarà il caso
di approfondire la conoscenza di questa splendida creatura, magari anch'io mi
metterò a corteggiarla e, se son rose, fioriranno.
La città d'arte
Quel
sabato mattina, l'appuntamento era alla stazione ferroviaria, si, Lei aveva
telefonato, quasi svengo nel vedere apparire il suo nome sul mio cellulare, ma
"Lui" mi aveva sorretto, ma si avete capito, Lui è il mio povero
cervello impazzito, dai rispondi mi dice che è la volta buona, pronto, a ciao
sei tu, credevo non ti ricordavi più di me, si certo la città d'arte, avevamo
parlato di Firenze, ma certo che la vedo volentieri, va bene per sabato? Però
in auto,certo è meglio il treno, arriviamo nel centro di Firenze e non abbiamo
il problema del parcheggio, però partiamo presto, ci vediamo in stazione alle
7, ok, ciao, ciao.
Fatto, sei contento adesso? ora prendiamo due
biglietti per Firenze S.M.Novella, Lei non è ancora arrivata, guarda quel taxi,
Lei scende vedo due gambe fasciate in un paio di pantaloni neri attillati che
mostrano le sue perfette forme di giovane quarantenne, però non farti troppe
illusioni, dico a "Lui", il mio cervello, che adesso sembrava davvero
impazzito.
Poche ore di viaggio, ed eravamo in stazione a
Firenze, durante il viaggio avevamo consultato la guida della città, così da
fare un itinerario per vedere i principali musei od opere d'arte da vedere. Gli
Uffizi, l'Accademia per vedere il David di Michelangelo, Palazzo Pitti, il
Ponte Vecchio, le Cappelle Medicee ecc.
Iniziamo dagli Uffizi, i nostri occhi erano
sbarrati dallo stupore, vedere tutte quelle opere che i nostri artisti ci hanno
regalato e, per la lungimiranza dei Medici, sono arrivati fino a noi, è davvero
una cosa straordinaria, il tempo passava e non ci eravamo accorti che era già
sera, avevamo mangiato solo un panino all'arrivo in stazione, ora avevamo fame,
che facciamo? le dico, ci incamminiamo verso la stazione, proprio in piazza S.
M. Novella troviamo un ristorantino, mangiamo una fiorentina al sangue, un bel
bicchiere di chianti e... parliamo di quello che avevamo
visto, si ma le altre cose, il David, Palazzo Pitti, che facciamo, non li
vediamo? Mi dice Lei, ma tu domani hai impegni?, io, anzi "Lui", che
è stato più svelto di me, ma no è domenica, ma che facciamo, ci fermiamo, Lei
dice, non eravamo preparati, non ho portato niente. Usciamo e, in una strada
laterale alla stazione vediamo un'insegna, Hotel Delle Nazioni, che facciamo ,
vediamo se troviamo due singole? entriamo, Lei mi dice, dai siamo grandi e
vaccinati che figura facciamo, chiediamo un camera per due, vedrai che ci
sistemiamo, è solo per una notte.
Entriamo in camera, ormai era già tardi, ci
prepariamo per andare a letto, Lei dice, uscendo dal bagno, spegni la luce? sai
non ho neanche il pigiama, io nel frattempo mi ero spogliato ed ero sotto
le coperte, spengo e Lei esce dal bagno, dalla poca luce che entra dalla
finestra intravedo una figurina con solo una canottiera e le mutandine che
entra nel letto, ci diamo la buonanotte, si ma chi dorme adesso "Lui"
il mio cervello è lì quasi arroventato che fuma e io che lo tengo
calmo, sento una voce che sembra arrivare dall'aldilà, dormi? io dormire? ma
siamo matti, dice "Lui", no stavo pensando a domani, dico io, e Lei:
posso venire lì, parliamo dell'itinerario di domani, a quel punto il mio
muscolo principale, no non quello, parlo di quello custodito nelle cassa
toracica, quasi scoppia, tanto si è messo a battere velocemente, vieni dico con
un filo di voce, la vedo nella penombra che si avvicina, alza un
lembo della mia coperta e si infila nel letto, non avendo il pigiama non
posso non sentire il calore delle sue gambe che sfiorano le mie, questa
volta sono stato io a trasmettere elettrizzanti impulsi al mio cervello che, a
quel punto, comincia già a preparare tutte le coordinate giuste da dare a
"tutti" i muscoli. Lei non era venuta nel mio letto per parlare
dell'itinerario di domani, ma dell'itinerario di quella notte. Devo dire che le
coordinate erano perfette, i muscoli hanno funzionato tutti alla perfezione
tanto da lasciare in estasi entrambi.
Al risveglio, quella mattina, Lei mi dice: amici lo
stesso? capisco che non vuole complicazioni sentimentali, amici dico io, e
Lei: però qualche gita la facciamo ancora? certo dico io, e già contavo tutte
le città d'arte che restavano da visitare, e si, sono fortunato di vivere in
Italia, quelle non mancano.
AMICI
Amici
!!!, amici un corno, ma come si può restare amici con uno schianto di donna
così, penso a quelle coppie che si separano, hanno condiviso lo stesso letto,
hanno fatto all'amore, i loro sudori si sono mescolati nell'estasi amoroso,
hanno magari avuto dei figli e con loro hanno condiviso i giochi, ma
come si fa a dire "amici", io me la sogno tutte le notti e al
mattino quando mi sveglio mi sembra di averla ancora lì, accovacciata
vicino, che dorme, nel letto ad una piazza e mezzo, come è stato a
Firenze. "Lui" il mio cervello fa presto a dire: dai è stato bello,
avete fatto del sesso, tutto qui, ma tu sei il cervello, tu pensi le cose, mi
dai le coordinate giuste, ma dopo sono io che devo metterci il cuore e il
cuore si innamora, lo sai tu? Mi dici: ma non la conosci neanche, non sappiamo
niente di Lei, certamente ha già un'altra storia, magari è sposata, che ne so
magari con un uomo ricco di una certa età, che non la soddisfa in tutto. Io
penso: certo, forse è per questo che ha scelto me, anch'io sono di una certa
età, certamente a Lei piacciono gli uomini maturi, sai, come ti dicevo noi non
abbiamo fretta e loro godono di più se trasportate con lentezza alla
loro meta e quella notte Lei è senz'altro arrivata alla sua meta. E se
invece è una donna che è stata abbandonata, magari con dei figli piccoli, ed è
per questo che non si vuol legare con altri uomini, sai, ai bimbi è difficile
dire: Bambini, questo è il nuovo uomo con cui vado a letto, lo so, loro, le
donne madri, si vergognano sempre di far vedere ai figli, che anche loro sono
sessualmente attive.
In quel momento, suona il mio cellulare, è solo un
messaggio, apro, il numero è il suo, è Lei, sudo già, leggo: Ciao
caro, quando partiamo per un'altra città d'arte?
Rispondo al volo: Scegli tu quale.
Nuovo squillo, apro, leggo: Roma, sai non l'ho mai
visitata, mi piacerebbe tanto.
Rispondo: E Roma sia
L'AMICA SVIZZERA
Ehi !,
testa calda, si può sapere a cosa stai pensando?(scusate, sto dialogando con
"Lui" il mio cervello) scommetto che stai pensando ancora all'invito
della nostra amica svizzera, ma come quale, quella che ieri ci ha mandato una
mail dicendo: dai tagliamo la testa al toro, veniamoci incontro, anzi no suona
male, diciamo, no così non va, non riesco a dirlo ma, ma si dai vieni in
Svizzera, sai c'è la cioccolata il paesaggio è bello, ci sono le montagne di
Heidi, vedrai ti farò vedere tante belle cose.
Certo non è che hai tutti i torti, dopo tutto è
una gran bella figliola, tu chissà cosa hai pensato, ma io la ritengo una cara
amica, veramente non ho capito bene le sue parole, forse ha letto dei miei
viaggi in dolce compagnia ed è diventata gelosa, forse nutre qualcosa di più
che un'amicizia per noi, si ho detto noi, perché tu fai parte di me, sei
la mia cosa pensante, senza di te non avrei fatto tante cose belle nella mia
vita, devo dire che quasi tutte le direttive che mi hai fatto prendere erano
giuste, si qualcuna era sbagliata, ma cose da niente dopo tutto.
Mamma mia, sai che mi hai messo un tarlo, e come
faccio adesso, Le dico di si, e se poi scopro che mi sta prendendo in giro, sai
dopo tutto non siamo dei giovincelli che si buttano subito su ogni preda, si ho
capito tu sei giovane, hai la testa arroventata dai tuoi pensieri spinti, ma io
per seguirti cosa devo fare, devo rivolgermi alle pastigliette blu, no questo,
per il momento, non lo voglio fare, intanto c'è la facciamo ancora, o hai
dimenticato la notte a Firenze. A proposito di Firenze, lo sai che dobbiamo
organizzare il viaggio a Roma con Lei, la nostra "amica", tu vai
troppo avanti, io sono fermo ancora a Lei, sai non dimentico facilmente quelle
gambe calde che si intrufolano nel mio letto, che si attorcigliano al mio
corpo, quei suoi capelli sciolti a coprirmi il viso mentre Lei addosso a me...
Beh, lasciamo perdere l'amica svizzera, per il
momento, prima voglio capire bene le sue intenzioni, ora mettiamoci in moto per
organizzare il viaggio a Roma, domani la chiamo per sapere se domenica prossima
è libera.
CAPUT
MUNDI
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