venerdì 13 novembre 2015

La meteora impazzita

                                        LA METEORA IMPAZZITA
    
Quel giorno Dario era rimasto sorpreso della telefonata ricevuta, non avrebbe mai
immaginato che Lei avrebbe risposto al messaggio vocale che aveva lasciato al telefono, rispondendo ad un annuncio che aveva letto su una rivista femminile, l’annuncio diceva: “ cerco un uomo, che abbia dai 35 ai 40 anni, di bella presenza, benestante, che risiede nella mia città, per una relazione stabile”, seguiva il numero di telefono alla quale era collegata la casella vocale.
 Bisogna premettere che Dario usciva da una relazione sentimentale alquanto singolare: la sua donna lo aveva lasciato per inseguire una chimera, Lui così le aveva detto, Lei aveva conosciuto uno straniero che per il suo lavoro girava il mondo e se ne era innamorata perdutamente, attratta da quel tanto di misterioso che circonda gli stranieri e poi era anche un bell'uomo, alto, forte come un toro e sempre abbronzato e, si sa le donne, anche per un istinto animalesco, sono attratte da questo tipo di maschio, non che Lui lo era di meno, infatti prima lo aveva scelto. Nei primi mesi ne aveva sofferto, si era disperato, aveva anche pianto per quell'abbandono, non gli succedeva da quando gli era venuto a mancare il padre, cinque anni prima. Ma poi, se ne era fatta una ragione, era tanto l’amore che aveva provato per quella donna, che il pensiero che Lei ora fosse felice con un altro, lo aveva rassegnato e pensava a Lei con dolcezza, pensando ai momenti felici passati assieme.
 Erano passati sei mesi da quell'abbandono, Dario ormai era uscito dal giro delle amicizie giovanili, nel frattempo aveva cambiato anche città per motivi di lavoro e, nella nuova città era andato ad abitare con la sua donna, quindi senza di Lei non sapeva dove passare il tempo libero, una sera andava in discoteca, ma lì si sentiva un pesce fuori dall’acqua, dopo mezzora che stava lì se ne andava via, sembrava di essere al mercato, tutti erano lì per cercare nuove compagnie e nuove avventure, oppure andava al cinema, ma li da solo, quando si accendevano le luci in sala per gli intervalli, cercava di sprofondare nella poltroncina, perché si sentiva a disagio, vedendo tutte coppie che parlottavano tra di loro, il desiderio di stringere una donna tra le braccia lo aveva portato anche ad abbordare una di quelle ragazze che per pochi soldi ti danno l’illusione di possedere una donna, ma che squallore ragazzi, l’amore non si può comprare, una di quelle una volta gli aveva detto che, andare con una prostituta, era più comodo per un uomo, pagava e poi non aveva altri obblighi verso la donna, non era come un’amante che vuole essere portata nei locali più costosi o una moglie che non si accontenta mai del misero stipendio che uno porta a casa.
 Un giorno che era dal dentista per curarsi un dente, nell'attesa, si era messo a sfogliare quella rivista e aveva trovato il famoso annuncio, aveva preso in mano il cellulare ed aveva risposto così: Ciao, mi chiamo Dario, ho tutti i requisiti da te richiesti nell'annuncio, se mi chiami vedrai che non te ne pentirai,e di seguito aveva pronunciato lentamente il numero del suo cellulare.
 E adesso era lì, il telefonino era squillato che era in auto, si era fermato in una piazzola, ciao io mi chiamo Doriana e tu? la voce di Lei gli era arrivata così dolce che il cuore aveva cominciato a pulsargli nel petto come se avesse fatto i cento metri in nove secondi netti, io mi chiamo Dario, aveva risposto, avevano parlato per più di mezzora, si erano raccontati tantissime cose e, alla fine Lui le aveva chiesto se potevano incontrarsi, Lei in principio aveva cercato di allontanare l’incontro, ma alla fine, visto che Lui insisteva, aveva accettato e si erano dati appuntamento per la sera dopo, alle 18,30, in un parcheggio di auto, si erano scambiati la marca delle rispettive automobili ed il colore e si erano salutati.
 Quella notte Dario non aveva dormito, pensava alla telefonata, come era Lei, e se non le fosse piaciuta? E se fosse stata un’avventuriera, se invece cercava solo di accalappiarsi un uomo per spremerlo finanziariamente come un limone, Lei gli aveva raccontato della sua vita passata, era stata sposata, si era separata perché il marito era violento, i suoi due figli erano stati affidati a Lei, e ora viveva con loro in un appartamentino non lontano dalla sua casa. Già i figli, Lui per fortuna non ne aveva avuti dalla relazione avuta e che si era conclusa cosi tristemente.
 Era arrivato in anticipo sull'ora stabilita, aveva cercato un posto ben visibile a quelli che entravano, ed era rimasto al volante in attesa, con un occhio allo specchietto e l’altro sul parabrezza, cosi per almeno venti minuti, pensava, anzi ne era certo, quelle cose non possono accadere, era stato uno scherzo e per questo non sarebbe stato deluso se non fosse venuta , invece, proprio con l’occhio che guardava lo specchietto retrovisore, vede arrivare un’automobile di piccola cilindrata, intravede una testa di donna con i capelli scuri tagliati a caschetto, vede che guarda la sua auto, apre lo sportello, ma Lui era stato più svelto di Lei ad aprire la portiera e gli era andato incontro proprio mentre Lei scendeva dall'auto, ciao, io sono Dario, ciao io sono Doriana, e si erano stretti la mano, a quel contatto Dario per poco non sviene, ma si era ripreso subito, Lei era bellissima, aveva un vestitino a fiori che le copriva le ginocchia, non sapeva cosa dire e come se non fosse Lui a pronunciare quelle parole disse: mi piaci, Lei senza imbarazzo alcuno rispose: anche tu non sei male e, guardandosi intorno dice: andiamo in un locale a bere qualcosa che parliamo un po’, lì vicino non c’erano bar e Lui le dice di lasciare la sua auto lì che l’avrebbe accompagnata con la propria, ma Lei aveva preferito andare con la sua, con Dario che la seguiva attento a non perderla di vista, si era fermata in un bar, si erano accomodati in una saletta e seduti ad un tavolino avevano ordinato un aperitivo, si a Dario piaceva davvero quella donna, aveva un modo di fare molto sicura di se, gli occhi penetravano i suoi come due lampi di luce che lo folgoravano, gli parlò ancora di Lei, lavorava come impiegata al comune della loro città, abitavano vicini ma non si erano mai incontrati, possibile che ci volesse un giornale perché questo accadesse? Lui le raccontò della sua passata esperienza sentimentale, le disse il lavoro che faceva, Lei aveva voluto sapere se abitava in una casa sua e Dario aveva risposto affermativamente. Era passata già almeno un’ora e Lui le chiese se voleva cenare assieme, Doriana aveva risposto che non poteva perché I figli l’aspettavano per la cena, quindi erano usciti dal bar, dandosi appuntamento per la sera dopo che era un sabato, per andare al cinema, quando Dario l’accompagnò alla sua macchina, inaspettatamente le chiese: posso darti un bacio? E senza che Lei avesse il tempo di dire di no, già glielo aveva dato in una guancia, cosa che anche Lei ricambiò.
 La sera del sabato, la va a prendere, ma non sotto casa, così gli aveva detto, non voleva farsi vedere dai vicini e questo aveva un po’ insospettito Dario, credendo ci fosse qualcosa di strano sotto, così l’aveva aspettata due isolati più avanti, davanti un distributore di benzina, erano andati a vedere un film e Lei stranamente voleva pagarsi il costo del biglietto, cosa che Dario non permise di fare. All'uscita dal cinema, in auto parlarono del più e del meno, toccando anche il lato affettivo/sessuale, Doriana dice che lei del sesso poteva farne a meno e che dalla separazione dal marito non aveva avuto altri uomini, che tutti ci provavano, anche in ufficio, che gli uomini erano tutti dei porci anche perché chi voleva andare con Lei erano anche uomini sposati, ma nello stesso tempo diceva che era una donna passionale, che quando iniziava una storia diventava insaziabile, Dario con la scusa di cambiare marcia, le aveva sfiorato una gamba, ma Lei si era ritirata e gli aveva detto apertamente che non ci sarebbe stata ad andare a letto con Lui, almeno per i primi tempi.
 Quella sera si erano lasciati, sfiorandosi appena con un bacio, erano rimasti che si sarebbero visti il pomeriggio della domenica, appena dopo pranzo per fare una gita in auto in una città vicina , però Lei aveva detto che gli avrebbe telefonato prima.
 La domenica pomeriggio Dario aspettò a lungo la sua telefonata che non arrivava, allora prese coraggio e la chiamò Lui ma il cellulare era spento, aveva anche il telefono di casa, ma a quello non rispondeva, ma come, una storia così bella che sembrava una favola, era finita così miseramente, aveva trovato una donna che aveva fatto vibrare il suo cuore, sperare, anzi innamorare, si, perché Dario se ne era innamorato perdutamente.
 Nei giorni successivi, Dario non aveva altri pensieri che per Lei, al telefonino non rispondeva, allora provò con i messaggi, quelli prima o poi avrebbe dovuto leggerli, uno di questi messaggi diceva: (Ti ho incontrato nel mio universo e, come una meteora, sfiorandomi, hai lasciato in me tracce indelebili), così almeno per dieci giorni, Lei leggeva i messaggi, ma non rispondeva, voleva tenerlo sulle spine, cuocerlo a fuoco lento. Poi l’ultimo messaggio diceva: (La mia disperazione d’amore ha toccato il fondo, le ferite lasciatomi dallo sfiorarti, stanno bruciando la mia esistenza, questo è l’ultimo messaggio che mando nell'etere alla ricerca della mia meteora che vaga nell'universo.
E questa volta il telefono squillò, era sera tardi, era tornato da una gita a Trento, da dove aveva spedito l’ultimo messaggio, pianse dalla gioia, Lei gli spiegò che non si sentiva sicura di portare avanti quella storia, che aveva paura di abbandonare i figli, anche se erano grandi ormai, ma non in grado di cavarsela da soli, andavano ancora a scuola uno e, all'università l’altro, il padre li teneva solo la domenica e dopo si disinteressava di loro, Lui la convinse ad incontrarsi ancora una volta e si misero d’accordo di vedersi a metà settimana.
 La sera dell’appuntamento, erano andati a cena in un ristorante fuori città, niente di speciale, infatti Lei glielo aveva fatto notare, però la serata era passata liscia. Al ritorno, prima di accompagnarla a casa Lui le dice se vuol passare a vedere la casa dove abitava, visto che in tante occasioni Lei glielo aveva chiesto, Lei dice si, però non entriamo e così fanno, Lui apre il cancello, le fa vedere la casa di fuori e poi se ne vanno: Per strada Lei gli chiede se ha voglia di darle un bacio e si fermano in una strada non frequentata a parlare, dopo un po’ è Lei che prende l’iniziativa, diceva che per cominciare una storia dovevano prima almeno provare a vedere se c’era attrazione fra di loro, quel bacio durò almeno un quarto d’ora, si l’attrazione c’era , eccome se c’era, lui ne era rimasto sconvolto ed eccitato che la sera a casa non riusciva a prendere sonno, però si erano lasciati con la promessa che la domenica dopo si sarebbero rivisti.
 Infatti la domenica pomeriggio presto, la va a prendere al solito posto e Lei gli chiese di portarla a visitare una città vicina, cosa che fecero, la città era ad una cinquantina di chilometri e al ritorno le chiese se andava a casa sua a cena che le aveva preparato qualcosa di buono, infatti Dario era un bravo cuoco, anche pensando che dopo il lungo bacio, era arrivato il momento per conoscersi più intimamente, ma questo Lei lo negava ancora, sempre dicendo che gli uomini pensano solo a quello, però accettò l’invito e arrivarono a casa, appena entrata Lei visitò l’appartamento e giunti  in cucina Lui l’attirò a se per darle un bacio, a questo punto Lei cambiò atteggiamento e abbracciandolo lo spinse contro il mobile che quasi barcollò, le mani di entrambi si cercavano esplorando anche i punti più intimi, era stata Lei a cominciare a sbottonare la camicia a Lui, in un attimo restarono con solo gli slip addosso, Lui la prese in braccio e la porto in camera da letto, e così constatò che aveva detto il vero, quando diceva che poteva essere anche passionale.
 Dopo di allora cominciarono a frequentarsi due volte alla settimana, Lui la andava a prendere, ma appena saliva in macchina, la prima cosa che diceva era: dove andiamo adesso? Andiamo a visitare un’altra città? E Lui a volte anche a malincuore, l’accontentava, a volte per un nonnulla gli faceva delle scenate, bastava un niente, una volta erano andati al bar di un suo amico che sei era separato dalla moglie, lui le aveva detto che la moglie era carina e Lei si era infuriata dicendo: ecco adesso la puoi andare a trovare tu,e giù una litigata che finiva quando arrivavano a casa di Lui, a quel punto Lei cambiava atteggiamento e voleva fare l’amore, altro che passionale, era scatenata nel sesso.
 Un’altra volta a bruciapelo gli aveva detto: ma tu te la sentiresti di darmi un tanto al mese, così che io possa lasciare il lavoro e, al diniego di Dario era andata su tutte le furie, infatti Lui le aveva detto che era disposto anche ad aiutarla, ma pagarla un tanto al mese come una governante , non se la sentiva. Una sera lo aveva chiamato dicendogli che era rimasta a piedi con l’auto: e tu dove eri? Gli aveva detto, ma come se non mi chiami, come faccio a sapere che hai bisogno di me, ti venivo a prendere se lo sapevo in tempo.
 Una volta l’aveva portata in vacanza all'estero, una settimana, all'arrivo in albergo scoprono che hanno una camera con i letti separati, era andata su tutte le furie una litigata pazzesca: Mi avevi promesso che chiedevi una matrimoniale e ci hanno dato i letti separati e poi adesso non hai insistito per averla, Dario le diceva che l’indomani lo avrebbe chiesto ma Lei niente, appena entrati in camera invece cambiava espressione, lo abbracciava, lo baciava e Lui restava esterrefatto di quei cambiamenti, finivano a far l’amore e, a quel punto Lei era soddisfatta. Alla fine della vacanza  in un momento di dolcezza, perché sapeva anche essere dolce, gli aveva fatto notare che avevano fatto l’amore tutti i giorni, cosa che non le era capitata mai.
  Tornati a casa era ricominciata la solita vita, appena si vedevano e saliva in macchina, la solita domanda: dove andiamo? Lui non sapeva più in quale città portarla, tutte le città nel raggio di cento chilometri dalla loro ormai le avevano visitate tutte e Dario cominciava a essere stufo delle sue sfuriate, tutte cose da niente, come quella volta che l’aveva portata a cena con un gruppo di suoi colleghi e colleghe, una collega l’aveva chiamato vicino per dirgli qualcosa e Lei davanti a tutti gli aveva fatto una scenata di gelosia, immaginando chissà cosa gli aveva sussurrato la collega all'orecchio, sembrava una meteora impazzita ma che appena le passava, lo travolgeva con la sua passionalità irrefrenabile.
 Quella era stata la volta che Dario aveva capito che non era la donna che faceva per Lui, finché le scenate erano in privato, l’amore poteva cancellare tutto, ma averlo umiliato davanti a tutti i suoi colleghi no, non poteva accettarlo.
 E fu allora che consumò tutte le lettere disponibili sul suo telefonino scrivendo il seguente messaggio: Ciao Meteora, l’avermi sfiorato ha provocato scottature sul mio corpo ma, l’impatto che ne è seguito ha distrutto il mio cuore che sanguinerà a vita, il ricordo dei momenti intimi passati assieme colmeranno il rimorso di averti lasciata, ti ricorderò con dolcezza, Dario.
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