venerdì 13 novembre 2015

La crociera

                                          La crociera

A dire il vero, quella volta Gianni non aveva così tanta voglia di partire, quella crociera l’aveva prenotata più di tre mesi prima e, in quei tre mesi era successo il patatrac, non è che con Patrizia le cose andassero poi tanto bene, le continue litigate per un nonnulla, avevano logorato il loro rapporto e quel viaggio lo aveva proposto proprio per cercare di ristabilire un po’ di intimità che pian piano si stava affievolendo. Però dopo l’ennesima sfuriata di Lei, Gianni non c’è l’aveva più fatta, l’aveva accompagnata davanti la sua casa, aveva aperto la portiera dell’auto e le aveva detto con tono deciso: scendi, fra noi è finito tutto, non voglio più neanche sentir parlare di Te, abbiamo buttato tre anni della nostra vita e spero di non rincontrarti mai più sulla mia strada, Lei aveva capito subito che faceva sul serio, infatti quel tono di voce non glielo aveva mai sentito e per questo non lo aveva più cercato, evidentemente anche Lei era stufa di quel rapporto.
 E adesso che faccio con la crociera prenotata per due persone, pensava Gianni, certo potrei dirlo al mio amico Angelo, quello che ogni volta che gli dico che vado a fare un viaggio mi dice: “ma ti porti il lavoro da casa, o vai in cerca sul posto” (di dolce compagnia) Lui verrebbe, il “lavoro” lo troveremmo a bordo, ma a me non va, chissà come mi tirerebbe in giro, certo potrei anche disdire la prenotazione, ma a pochi giorni dalla partenza, perderei tutti i soldi, visto che ho già pagato.
 Così era arrivato alla vigilia, la valigia era già pronta, aveva messo la sveglia alle tre, il tempo di arrivare in aeroporto a Malpensa, alle sei e trenta aveva l’imbarco per Parigi e da lì con volo Air France , destinazione Miami, dove era previsto l’imbarco sulla nave da crociera  “Costa Mediterranea” alla volta del golfo del Messico e mar dei Carabi.

 Il primo imbarazzo Gianni lo ebbe nel salire a bordo, dovete sapere che è consuetudine  che ti accolgono a bordo un ragazzo ed una ragazza dell’equipaggio, vestiti in uniforme di marinaio per la foto ricordo, loro aspettavano la compagna di viaggio e, visto che non arrivava, hanno capito accogliendolo con un sorriso caritatevole.
Già, la nave va, con tutto il suo carico di feste, divertimenti, amori, gelosie, rancori e.....tristezze.  Si anche quelle, Gianni non era al massimo della felicità, il fatto di trovarsi solo in cabina, lui che era abituato alla compagnia della sua donna, non sapeva come comportarsi, la sera della partenza della nave, si era recato al ristorante per la cena, naturalmente al tavolo di sei persone, a Lui avevano riservato due posti, e ai commensali aveva detto che la sua compagna era indisposta e sarebbe rimasta in cabina, finita la cena aveva fatto un giro per la nave per prendere conoscenza dei posti e più tardi si era recato in teatro dove spiegavano le varie tappe che la nave avrebbe fatto con le escursioni possibili.
La mattina dopo, il primo approdo era stato quello di Key West, una bellissima isola al largo della Florida, aveva fatto colazione al ristorante buffet da solo, cosi da non dover prendere delle scuse per la sua solitudine, poi era sbarcato, aveva preso un bus navetta per la città, una città protesa sul mare, aveva visitato anche la casa dove ha vissuto Hemigway e dove ha scritto il suo libro "Il vecchio e il mare" e aveva capito come mai si era fermato a lungo a vivere in quell'isola. Verso mezzogiorno aveva deciso di rientrare in porto e mentre aspettava il bus navetta, notò una bellissima donna con un bambino di una decina di anni che, anche loro, aspettavano il bus, infatti anche loro salirono e Gianni si sedette proprio dietro della donna, notò che aveva i capelli biondi legati con un fermaglio e lasciavano scoperta la nuca e le orecchie dove dai lobi, pendevano due orecchini formati da due cerchi concentrici. Arrivati al porto tutti si incamminarono verso l'imbarco della nave, la donna mentre prendeva dallo zainetto i documenti, si lasciò sfuggire di mano un pacchetto, conteneva certo un giocattolo acquistato per il ragazzo, perché egli si stava chinando per raccoglierlo, ma Gianni fu più svelto di Lui e lo porse alla donna, che ringraziò con un sorriso.
 La sera Gianni non aveva voglia di mettersi al tavolo assegnato del ristorante, così preferì andare al buffet libero, prese un vassoio e si mise in fila per servirsi da solo, prese un pezzo di pizza, due filetti di pesce ai ferri, un po di verdura, e si mise in cerca di un tavolo libero, il suo occhio lungo vide la famosa nuca del bus, il bambino era alle prese con quattro pezzetti di pizza e in quel tavolo da quattro c'erano due posti liberi, si avvicinò e guardando negli occhi la donna chiese se poteva accomodarsi li vicino, la donna lo accolse con un grande sorriso  anche perché si era ricordata di Lui, mangiarono allegramente , parlarono del primo giorno di crociera, dell'isola visitata e di quale escursione prenotare, una volta arrivati in Messico, dopo due giorni di navigazione, Lui tirò fuori il programma e decisero di prenotare l'escursione a Chichen-Itza, andarono insieme a prenotarla nel box delle escursioni, ormai erano diventati amici, il ragazzo era simpatico, ogni tanto si assentava per girovagare li vicino, mentre loro si erano seduti al bar per prendersi un caffè, in un palchetto c'era un'orchestrina che suonava, la gente ballava in mezzo alla sala e la nave andava.................
Mentre navigavano verso il Messico, Gianni era felicemente sorpreso, da come era stato facile fare amicizia con una compagna di viaggio, la sera prima dell'arrivo a Merida Progreso in Messico, mentre erano seduti a chiacchierare in un salottino della nave, Erica, così si chiamava la donna, leggendo il giornale di bordo con le varie iniziative, chiama il figlio, indicandogli che era a disposizione il club giovani dove i ragazzi erano accuditi e intrattenuti con varie iniziative di giochi di gruppo, il ragazzo accettò felice di partecipare a tale club e decisero di andarlo ad iscrivere quella sera stessa.
L'escursione a Chichen-Itza durò tutto il giorno, Gianni aveva scelto proprio quella crociera, perché voleva andare a visitare quella località dei Maya, aveva letto molto di quella cultura, ma non era mai stato in Messico, Cristian (cosi si chiamava il ragazzo) era entusiasta di conoscere quei posti, erano perfino andati assieme sulla piramide Maya, salendo tutto d'un fiato i gradini che portano alla sommità, da dove si ammirava l'estesa pianura dove sorgevano i villaggi, ora coperti di vegetazione.
Il rientro in nave era stato a sera inoltrata, il tempo di una doccia e subito in sala ristorante, dove nel frattempo il Maitre li aveva messi tutti e tre in un tavolo, il ragazzo aveva fretta di mangiare perché aveva deciso di andare al suo club dove sarebbe stato trattenuto fino a mezzanotte, loro due si erano diretti al bar per il solito caffè, l'orchestrina suonava un lento, Gianni aveva preso una mano ad Erica e, alzandosi dalla poltroncina l'aveva invitata a ballare, il lento sapete, invoglia la vicinanza corporea e Lei aveva aderito al corpo di Gianni, come se fosse una cosa consueta, era la prima volta che si toccavano, il viso di Gianni era vicino all'orecchio di Erica, Lei sentiva il suo fiato sul collo e ad un tratto sentì anche una flebile voce che diceva: andiamo nella mia cabina? Lei non rispose ma, dopo che il ballo era finito, si lascio condurre verso l'ascensore che li avrebbe portati verso il paradiso, in quel caso il paradiso era al ponte 8, cabina 8158.


Nessun commento:

Posta un commento