venerdì 13 novembre 2015

La Visita


La visita

Eppure quella mattina Ernesto non si era svegliato di buon'umore, il pomeriggio aveva un appuntamento presso una clinica, voleva vedere a che punto era il suo nemico Elico, si Elico, il batterio che si era installato nelle sue mucose gastriche e, nonostante l'acidità che lo stomaco produce, Lui lì ci viveva benissimo, vi aveva messo casa e si era moltiplicato, proprio come la parola di Dio: "crescete e moltiplicatevi" e Lui si era moltiplicato al punto di provocare una gastrite cronica che non lasciava scampo ad Ernesto quando era in fase di digestione.
Ora era lì, in attesa di entrare nello studio medico a ritirare l'esito delle analisi fatte dopo una settimana di antibiotici per vedere di debellare questo benedetto Elicobatterio che tanto lo faceva soffrire, nella sala di attesa c'erano altre persone, ognuna con i propri pensieri, distrattamente Ernesto dà un'occhiata alla persona che gli stava di fronte, era una donna della sua stessa età circa, stava leggendo uno di quei giornaletti che si trovano nelle sale di attesa, potè soffermarsi a guardarla perché Lei era intenta alla lettura, stranamente era attratto da quella figura femminile, come se l'avesse già incontrata in qualche occasione, però non riusciva a ricordare dove e, quando ad un tratto la porta dello studio si era aperta e l'infermiera aveva chiamato il prossimo paziente: Contini Laura, si sono io dice la donna, si alza ed entra nello studio, a sentir pronunciare quel nome Ernesto ebbe un sobbalzo, oddio Laura, ecco perché quel viso mi ricordava qualcosa, il suo pensiero va a tanti anni addietro, una trentina forse, i banchi di scuola, quella ragazzetta che tanto lo aveva fatto penare, non che Lei avesse fatto qualcosa per farlo soffrire, no, non aveva fatto proprio niente, anzi era proprio per quello che Ernesto ne aveva sofferto, Lei proprio non lo degnava di attenzione, tutte le ragazzette erano sempre attorno al bello della classe, il solito odioso bullo che faceva divertire le ragazze, non come Lui che, se solo qualche ragazzina gli rivolgeva la parola, arrossiva come un peperoncino maturo al punto giusto.
 Quando Lei era uscita dallo studio medico, per un attimo i loro occhi si erano incrociati ed era scoccata come una scintilla, anche Lei si era ricordata di Lui, certo non aveva fatto fatica a riconoscerlo, dopotutto, a parte qualche capello in meno, Ernesto non era poi così cambiato, ma tu sei Ernesto dice la donna, certo dice Lui e tu sei Lauretta? si dice Lei, ma  come fai a ricordarti di me, se quando eravamo a scuola non mi degnavi mai di attenzione, in quel momento sente che lo chiamano per ritirare i referti, aspettami un momento, ti prego Lauretta, ho voglia di parlare un po con te, dopo tanti anni, non puoi mollarmi così, Lei restò sorpresa di tanta intraprendenza, ma non era un ragazzetto timido? pensò, si dai, ti aspetto vai pure.
Infatti Lei era ancora lì ad aspettarlo, insieme si erano diretti fuori dalla clinica chiacchierando, erano andati al parcheggio delle auto ed ad un tratto Lei gli dice: ma come fai a dire che non ti degnavo di attenzione se, quando cercavo di rivolgerti la parola scappavi come se avessi paura di me, lo sai che mi piacevi allora, a quel punto Ernesto arrossì come faceva da ragazzino, ero innamorato folle di te Laura, però ero troppo timido e credevo che tu non ti accorgevi neanche di me, ecco questa è la mia auto, sai abito appena fuori città, e tu?, io abito in centro, ma dai come abbiamo fatto a non incontrarci mai, però ci vedremo ancora vero Laura?, certo, dammi il tuo numero di cellulare, ti chiamo  io appena posso, andremo a berci un caffè insieme, va bene ci vediamo allora, aspetto una tua telefonata, ma...posso darti un bacino? certo che puoi, dice Lei, ho aspettato per trentanni questo momento.
Ernesto vide Laura che si allontanava con la sua auto, entrò in macchina e, come faceva di solito, aprì la busta per leggere il risultato delle analisi.
Elicobatteri Pilori=====  Assente.
Aveva vinto la sua battaglia con Elico, adesso però si era insinuato in Lui un altro batterio, si chiamava Laura.


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