Anno da ricordare il
sessantotto
son quarantanni, eppure
sembra ieri
Tu ti affacciavi, al mondo
speranzoso
di cambiar modo, vivere le
genti.
Quel dì di marzo, era il
giorno venti
e l’indomani era primavera
non per i fior sbocciati quel
mattino
ma per la gioia averti
generato.
Tua madre sì, Lei ti voleva
bene
ricordo ancora, quando Tu
tardavi
Lei alla finestra, senza mai
dormire
rimproverare d’essermi
assopito.
Ora Lei è là, ma ti segue
ancora
e ti protegge come una
bambina
solo una madre può donare
tutto
un padre, ormai, può solo
ricordare.
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