mercoledì 28 dicembre 2016

A Marina


 

Anno da ricordare il sessantotto
son quarantanni, eppure sembra ieri
Tu ti affacciavi, al mondo speranzoso
di cambiar modo, vivere le genti.

Quel dì di marzo, era il giorno venti
e l’indomani era primavera
non per i fior sbocciati quel mattino
ma per la gioia averti generato.

Tua madre sì, Lei ti voleva bene
ricordo ancora, quando Tu tardavi
Lei alla finestra, senza mai dormire
rimproverare d’essermi assopito.

Ora Lei è là, ma ti segue ancora
e ti protegge come una bambina
solo una madre può donare tutto
un padre, ormai, può solo ricordare.

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